giovedì 23 maggio 2013

Argentina Buenos Aires

Questo è l'ultimo viaggio che ho fatto: due settimane tra Buenos Aires e Patagonia lo scorso aprile. L'Argentina è una meta che avevo in mente da anni, in quanto sono uscito per molto tempo con amici italo-argentini e, a forza di sentire i loro racconti, mi sono innamorato di quel posto senza esserci stato. Quando a febbraio, dando un'occhiata su lastminute vedo un volo con Air Europa a 450 € decido che è il momento di partire. Man mano che preparo il viaggio, mi rendo conto che mi costeranno più i voli interni di quello intercontinentale, infatti l'aerolinas Argentina applica tariffe diverse a seconda che si sia residenti o stranieri. Decido di stare una settimana circa a Buenos Aires per rivedere vecchi amici e una settimana in Patagonia, in particolare a El Calafate e Ushuaia. I voli interni: Buenos Aires-El Calafate, El Calafate- Ushuaia, e Ushuaia -Buenos Aires mi vengono a costare circa 550€ (come dicevi più del transoceanico).
Il volo con Aireuropa non è male, considerata la tariffa anche se lo spazio tra i sedili, per un pachiderma come me, è davvero stretto. Ho avuto mal di gambe per tre giorni, dopo il volo. Ad ogni modo ho scoperto che la compagnia ti permette di acquistare i posti più comodi(quelli vicini alle uscite di emergenza), ma 100€ a tratta mi sembravano troppi. Buenos Aires si presenta subito come una città caotica, all'arrivo all'aeroporto di Ezeiza(ce ne sono due, l'altro è il Newberry), una volta ritirato il bagaglio, c'è una coda, anzi diciamo una mischia di più code, per il controllo del bagaglio ai raggi x. Ogni tanto la gente comincia ad applaudire e fischiare per sollecitare i poliziotti che sembrano fregarsene del tutto. Prendo un taxi all'interno dell'aeroporto e la tariffa è 240 pesos (circa 35€ col cambio ufficiale), se si esce c'è un gazebo con scritto taxi dove si risparmia qualche decina di pesos. Un'ora e mezza per arrivare in centro.
Mi sistemo nell'appartamento che avevo prenotato in zona Recoleta e aspetto che le mie amiche vengano a prendermi. Dopo i saluti, mi spiegano che avrei dovuto portare più contanti perchè al mercato nero 1000 pesos ti costano 100 euro invece dei 150€ che ti costano al cambio ufficiale. Prima imprecazione, anzi, terza, la prima e la seconda se ne sono andate durante la coda all'aeroporto. Avevo solo 300 euro in contanti in quanto in genere uso moltissimo le carte in viaggio, ma le care amiche, oltre a chiedere pasta e vino nelle mail, non potevano anche dirmi di portare contanti? Tutto questo sragionare si ferma di colpo quando entriamo al cimitero della Recoleta. Una passeggiata in mezzo all'arte. La tomba di Evita, alla fine, non è niente di particolare se paragonata alle tante altre che si incontrano.


Prendiamo un taxi e ce ne andiamo a Puerto Madero. E' il quartiere più nuovo della città, tutto cresciuto nei dintorni del fiume e, secondo le mie amiche, quasi interamente frutto di denaro riciclato.La passeggiata è piacevole, nonostante sia fine aprile, il tempo è ancora buono e si gira in t-shirt. Arriviamo al ponte della Mujeres, progettato da Calatrava e la prima cosa che mi viene in mente è: perchè qua questo bel ponte e a Venezia quello schifo?
Da Puerto Madero andiamo a piedi al famoso quartiere di San Telmo, sarà che è un giorno feriale e quindi non ci sono mercatini nè Tango street dancers, ma a me il quartiere non dice nulla.
A cena voglio andare solo, ho bisogno di assaporare un pò la città da solitario.
Scelgo un locale in zona Recoleta e: lengua marinata e bife de chorizo.

Scelta ottima, me ne torno a casa a piedi nel tentativo di digerire l'aglio....
Il giorno dopo le mie amiche erano impegnate, per cui mi dedico alla visita della città da solo. Parto dal museo delle belle arti: chiuso a tempo indeterminato! Peccato ma là vicino scopro un bel parco pieno di sculture originali dove fare una passeggiata. Decido di andare al museo etnografico: ne avevo letto sul libro misteri per caso di Syusy Bladi e Patrizio Roversi (libro che consiglio, è spassoso e pieno di begli spunti, più o meno credibili, ma sempre affascinanti). La Syuysy nominava questo museo per dire che era uno dei posti in giro per il mondo dove aveva visto delle statue rappresentanti umanoidi con testa a punta che potevano certificare un'antica presenza aliena nel nostro pianeta. Il museo e piccolino, gratuito ed in pieno centro, lo consiglio.
Da là, mi dirigo in plaza de Mayo e, essendo giovedi, come ogni giovedi dagli anni '70, c'era una manifestazione delle "madri della plaza de mayo. Questa manifestazione e i vari manifesti che parlavano delle Malvinas, mi hanno ricordato come anche qua, alcune ferite non sono del tutto cicatrizzate.


Arriva sera e decido di andare a mangiare un asado in un ristorante con un sacco di belle recensioni qua e là sul web. Errore che continuo a commettere di tanto in tanto! La Chacra, un classico posto spennaturisti: circa 40 euro per un asado che sembrava un chewingum, una bottiglia piccola di vino, una e sottolineo una empanada cotta tre giorni prima,  ed un'insalata.





Nessun commento:

Posta un commento