Cominciamo dall'inizio ovvero: come entrare in Iran. Il sito
viaggiare sicuri dice che gli italiani possono ottenere un visto di
ingresso valido per due settimane direttamente all'aeroporto di
Tehran, Shiraz o Esfahan. Poi però aggiunge che il visto può nche
essere rifiutato per cui è meglio partire col visto dall'Italia. Io
ho scritto al consolato iraniano a Milano(visto che l'ambasciata a
Roma non ha mai risposto) e mi hanno risposto che si il visto si può
ottenere all'arrivo però devo chiarirmi con la compagnia aerea che,
in assenza di visto, potrebbe negarmi l'imbarco. Io alla fine il
visto l'ho fatto in Italia e ora dirò come, ma la Turkish airline,
ad ogni modo non ha controllato che avessi il visto prima di
imbarcarmi.
Per ottenere il visto si ha bisogno di un invito da parte di una
agenzia o di un soggetto privato Iraniano che trasmette l'invito
appunto al loro dipartimento estero che, una volta approvata la
pratica, associano un numero che inviano all'ambasciata iraniana a
Roma a noi.
Ora si può far fare il tutto ad unagenzia che si occupa di visti
a Roma o Milano, ma in genere per il solo invito chiedono 100€, per
cui almeno quello è meglio ottenerlo in altro modo.
Io ho contattato questo tour operator Iraniano
Http://www.TouranZamin.com
, spedito loro una copia del passaporto tramite mail, pagato 35€ e
nel giro di una settimana avevo il mio numero di riferimento.
Ottenuto il numero di riferimento, dopo tre giorni lavorativi ci
si può recare presso l'ambasciata Iraniana a Roma per lasciare le
impronte digitali e completare la domanda per il visto.
A questo punto, pagati i 60€ di diritti consolari, nel giro di
una settimana si ottiene il visto che è valido 3 mesi dalla data di
emissione.
Ottenuto il visto abbiamo fatto il biglietto, partenza da Bologna
con la Turkish airline 490€ A/R fino a Tehran. Se avessimo fatto
l'andata su Tehran e il ritorno da Shiraz sarebbe costato 100€ in
più ma il viaggio sarebbe stato meno frettoloso di sicuro. Ora che
abbiamo il biglietto cominciamo a studiare un itinerario possibile in
8 notti e ci rendiamo subito conto di quanto siano enormi le distanze
e lenti i trasporti pubblici. La soluzione ideale sarebbe fare almeno
un volo interno, ma la scartiamo visto la brutta reputazione dei voli
interni Iraniani. Cominciamo a cercare un autista per tutto il
viaggio e chiediamo diversi preventivi a tour operator vari. Alla
fine ci piace l'itinerario che ci propone un autista privato che
costa 85€ al giorno. Ad ogni modo se preferite prenotare dei
pacchetti, l'offerta più conveniente(circa 750€ a persona per un
tour di 8 notti in 4 stelle) ce l'aveva fatta lo stesso tour operator
dal quale abbiamo ottenuto l'invito per il visto.
Si parte!
Arriviamo all'aeroporto di Tehran alle 6 del mattino con quasi
un'ora di ritardo e ci spetta un'altra ora di fila all'immigrazione,
non oso immaginare quanto ci possa volere per ottenere il visto
all'arrivo.
Cambiamo circa 400 euro in aeroporto e ciò si rivelerà un grande
errore in quanto fuori cambiano tutti meglio, fuori si guadagna
almeno il 10%.
Incontriamo il nostro autista Ali che ci porta in hotel (cercando
di farcelo cambiare con uno di suo gradimento) e prendiamo accordi
per il mattino seguente quando si partirà per Yadz.
Arrivati all'
hotel Atlas (55€ una doppia B&B)Ali ci chiede metà del compenso e ci
sembra giusto in quanto deve affrontare le spese del viaggio.
L'accoglienza in hotel non è delle migliori, arriviamo alle 8,30 del
mattino e ci dicono senza preliminari di scordarci la camera prima
delle 14. Ci danno la password per il wi-fi ma non è che funzioni
granchè ma scopriremo presto che la situazione negli altri hotel non
sarà molto meglio. Sappiamo di essere vicini alla vecchia ambasciata
Americana e decidiamo di andare a dare un'occhiata, avevo letto di un
sacco di graffiti antiamericani pieni di humour, ora i graffiti erano
pochi, mal fatti e decisamente affatto umoristici. Da là decidiamo
di andare al bazar, prendiamo un taxi che fa finta di non sapere cosa
sia il tassametro e con circa 3 euro ci porta a destinazione.
Bazar??? Si tratta in realtà di una strada piena di negozi con
vicoli laterali nei quali della gente tenta di stenderti mentre
spinge dei carrelli con il materiale da portare dai vari negozianti.
Compriamo dei pistacchi che in effetti sono buonissimi, un paio di
bottiglie d'acqua minerale e ce ne torniamo in hotel. Alle 12.30
finalmente ci danno la stanza, semplice ma pultita, eravamo in piedi
da quasi 24 ore per cui planiamo sul letto e ci svegliamo per cena.
Chiediamo informazioni alla reception su dove mangiare qualcosa e
ci indicano quello che sembra essere l'unico ristorante in zona lo.
Shabestan Il
ristorante era vuoto, probabilmente era presto. Prendiamo del kebab
di pollo, dell'insalata, degli asparagi e paghiamo 18€ a testa
bevendo acqua. Questo è il posto in cui abbiamo pagato di più in
tutto l'Iran, infatti presto scopriremo che ci converrà seguire i
consigli di Ali per i ristoranti.
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ambasciata americana |
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pistacchi |
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kebab di pollo |
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tea con zucchero allo zafferano |
Al mattino facciamo colazione (niente buffet) che certo non è
memorabile e partiamo alla volta di Yadz.
Circa 8 ore di strada da fare.
Ci fermiamo per una sosta a Qom, città sacra dell'Islam seconda
in Iran sono a Mashada.
Il mausoleo è imponente, sicuramente uno dei più grandi che
abbiamo visto nel nostro viaggio. Facciamo un giro della piazza dove
si affaccia la moschea ma non entriamo, il viaggio è ancora lungo.
La seconda sosta la facciamo a Na'in una cittadina antichissima
una delle più antiche in Iran e oggi una località praticamente
deserta. Scendiamo e facciamo una passeggiata veloce tra le rovine di
quello che una volta era un'importante sosta commerciale lungo la via
della seta, ci godiamo un po' di quel silenzio un'occhiata veloce
alla moschea che riflette in tutto la povertà architettonica della
cittadina, semplice senza fronzoli.
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Qom |
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Qom |
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Na'in |
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Na'in |
Si riparte per Yadz, arriviamo a destinazione dopo il tramonto e
ci fermiamo un attimo in hotel prima di andare a cen con Ali.
Il Mehr (48€ una doppia B&B) ho voluto fortemente soggiornare in
questo hotel perché avevo hanno ottenuto un premio dall'Unesco per
il riadattamento dell'edificio storico in hotel, fatto mantenendo
tutte le caratteristiche originali dell'architettura iraniana
dell'epoca. Ho avuto ragione, le camere che si raggiungono salendo
ripidi scalini( è pieno di barriere architettoniche), ti riportano
indietro nel tempo, ci si sente ospiti di un famoso mercante del
XVIII secolo. Il wi-ffi funzionava discretamente e la colazione era
semplice ma con prodotti freschi e locali. Eviterei di mangiare al
ristorante, l'ho visto sempre vuoto. A cena andiamo al Silkroad hotel
dove soggiornava il nostro Ali. Stufato di cammello birra islamica e
insalata circa 6€ a testa. Ali si offre di pagare la sua parte come
da accordi ma decliniamo.
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Mehr |
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Cammello |
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Mehr |
Al mattino cominciamo la visita di Yazd che subito ci appare
inadatta per l'auto, fatta di stradine e ponticini, decidiamo che è
meglio godersela a piedi. La caratteristica di Yazd direi che sono le
torri del vento: delle torri che svettano sui tetti attraversate da
legni circolari. Si tratta di un antico sistema di aerazione capace
di catturare l'aria fredda ed incanalarla belle varie stanze, persino
nelle cisterne dove raffreddava l'acqua. Tra le varie visite, ci
fermiamo in un tempio Zorotastriano con una fiamma che si dice bruci
ininterrottamente da migliaia di anni. Il bazar di Yazd non è
impressionante ma di sicuro l'ho preferito a quello di Tehran.
All'interno del bazar, però c'è un hotel (Malek o Tojjar) ricavato
in un edificio di lusso che per gli appassionati del settore vale la
pena vedere. Pagando un euro ti fanno fare il giro delle stanze
principali. Le camere sono delle vere opera d'arte con affreschi e
specchi, non mancano tuttavia i confort come la jacuzzi. Per arrivare
al bagno però c'è una scala ripidissima da scendere e questo in
tutte le camere, per cui non è adatto ai deboli di prostata. In giro
per la cittadina Ali ci fa notare che le porte hanno due batacchi uno
più leggero ed allungato ed uno tondo e più pesante. Ci spiegherà
che quello leggero è per le donne e, al suo suonare la porta verrà
aperta da una donna. Quello più pesante invece è per gli uomini.
A cena torniamo al Silkroad vista l'esperienza positiva della sera
precedente e non veniamo delusi. Al mattino di buon'ora si parte per
Shiraz, troviamo nebbia e Ali ci dice che in otto anni di viaggi a
Yazd è la prima volta che trova foschia (checculo!!!).
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Aggiungi didascalia |
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Svastiche zorotastriane |
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Al Tojjar |
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mausoleo di Sayed Roknaddin |
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Cisterna |
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Torri del vento |
Ci fermiamo a Persepoli sulla strada e per un paio di ore ci
buttiamo nei regni di Dario e Serse. Il biglietto costa 150000 rials.
All'uscita da Persepoli notiamo un negozio di souvenir con cartoline
e un ufficio postale. Andiamo per fare spese ma non troviamo nessuno,
dopo un po' che giriamo a vuoto ci rendiamo conto che tutti i
commessi dei vari negozi stavano giocando a pallavolo nella
piazzetta. Ci avviciniamo e, scontenti sospendono l'incontro per
darci cartoline e francobolli (rimango col vago sospetto che per
vendetta abbiano gonfiato i prezzi).
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porta delle nazioni |
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sala del trono |
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castello di Dario |
Arriviamo a Shiraz verso le 16, andiamo in hotel e finalmente
veniamo accolti da un gran sorriso da parte delle receptionist, i
musi lunghi e scortesi di Tehran sembrano davvero lontani. L'
Aryobarzan si rivela un'ottima scelta in quanto è centrale ed è l'unico hotel di
standard internazionali in cui abbiamo soggiornato durante il nostro
viaggio(78€ una doppia B&B). A piedi andiamo al bazar che è un
vero gioiello. La prima sorpresa è vedere un uomo che spinge un
carrello fermarsi alle nostre spalle e chiedere gentilmente permesso
invece di tentare l'omicidio come a Tehran. Insomma con Shiraz è
amore a prima vista, dopo il tramonto le strade sono piene di gente,
venditori abusivi, cinema aperti, bello, la città dei poeti non
delude. A cena Ali ci porta al
Haft Khan ,
una sorta di complesso con varie tipi di cucine e locali, diversi ad ogni
piano. Noi siamo andati nel ristorante tipico Iraniano dove ho potuto
finalmente provare il fesejun (pollo e melograno). Il ristorante sebbene fosse un po' trendy si è rivelato un'ottima scelta, abbiamo davvero mangiato tanto pagando circa 13€ a
persona. Apre alle 19 e si riempie presto per cui è meglio
prenotare. Il giorno dopo finalmente Ali mi porta al mausoleo del
poeta Hafiz, una sorta di santo per gli iraniani. La sorpresa è
vedere quante giovani coppie vengano qua il venerdi invece di
riempire i centri commerciali come da noi. Stiamo un'oretta per
scarsità di tempo a disposizione ma ci avrei passato davvero tutto
il giorno, sorseggiando tè mentre gli altoparlanti distribuivano
tutt'intorno le sue poesie in musica. Prima di cena andiamo al
mausoleo che è davvero imponente. In teoria i non musulmani non
possono entrare ma a noi fanno passare persino saltando i controlli
ai quali invece s sottopongono i devoti.
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Bazar e Vakil |
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fesenjun |
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Mausoleo Aramgah e scia |
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Mausoleo Aramgah e scia |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Naranjestan |
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Naranjestan |
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Hamam |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Moschea Nasir Al Molik |
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Mausoleo di Hafez |
Il giorno dopo si parte per Esfahan. L'arrivo in città non è dei
migliori ero un po' raffreddato e poi ci accoglie un traffico
incredibile, si sentiva la lontananza d Shiraz e l'avvicinarsi di
nuovo a Tehran.
Dopo qualche giro a vuoto arriviamo in hotel e qua finalmente la
prima bella sorpresa di Esfahan la
Dibai House davvero un piccolo tempio per i viaggiatori. Si tratta di una casa
tipica Iraniana adattata a B&B. Il posto è davvero delizioso con
un piccolo cortile interno e la colazione fatta di marmellate e pane
fatto in casa. Qua abbiamo pagato 50€ una doppia in B&B.
Dopo il tramonto andiamo a vedere la famosa piazza Naqsh-e Jahan e
consiglio a tutti di fare la stessa scelta, cioè andare per la prima
volta di notte. Il buio e la grandezza della piazza danno la
sensazione di smarrimento ti giri a destra e sinistra in cerca di
punti di riferimento. Quando si torna al mattino è come vedere una donna senza il velo, quel velo di fascino blu che la ricopriva dopo il tramonto, bella, ma manca il fascino. Intorno alla piazza sorge il bazar, giriamo
solo per la parte delle spezie e che dire? Grande, senz'altro
imponente ma preferisco comunque quello di Shiraz. A cena andiamo al
Bastani un ristorante all'interno del bazar bello ma niente di più,
la cena non è stata sicuramente memorabile. Il giorno dopo essendo
festa nazionale non possiamo visitare musei o palazzi per cui andiamo
a fare una passeggiata al fiume, fiume che aimè non c'è in quanto
d'inverno lo prosciugano. Fatto un giro sui ponti ci concediamo un
caffè nel quartiere armeno e poi torniamo in hotel. A cena andiamo
allo Shahrzad un bel locale tradizionale dove abbiamo mangiato
davvero bene. Io ho preso il collo d'agnello con riso ed era una vera
e propria delizia.
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Naqsh-e Jahan |
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Naqsh-e Jahan |
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ponte |
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ponte |
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bazar |
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bazar |
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ponte |
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bazar |
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Dibai |
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Dibai |
Il giorno dopo partiamo per Kashan dove visitiamo
una delle case storiche e il giardino persiano Fin. Il giardino è un
vero gioiellino e come tutti i giardini persiani è diviso in quattro
parti che rappresentano gli elementi Zorotastriani: cielo acqua terra
e flora. A Kashan l'hotel lo sceglie Ali (gli altri li avevo tutti
scelti e prenotati io) e, vista la sua scelta vi consiglierei lui
come autista ma non come tour operator.
Il
Kamalmolk è più un ostello che un albergo ma per le poche ore di riposo che
ci servivano andava bene. Abbiamo pagato 20€ per una doppia in day
use e alle 23 siamo partiti per l'aeroporto di Tehran da dove abbiamo
decollato alle 5,10.
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Giardino Fin |
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Giardino Fin |