martedì 13 gennaio 2015

Iran dicembre 2014

Cominciamo dall'inizio ovvero: come entrare in Iran. Il sito viaggiare sicuri dice che gli italiani possono ottenere un visto di ingresso valido per due settimane direttamente all'aeroporto di Tehran, Shiraz o Esfahan. Poi però aggiunge che il visto può nche essere rifiutato per cui è meglio partire col visto dall'Italia. Io ho scritto al consolato iraniano a Milano(visto che l'ambasciata a Roma non ha mai risposto) e mi hanno risposto che si il visto si può ottenere all'arrivo però devo chiarirmi con la compagnia aerea che, in assenza di visto, potrebbe negarmi l'imbarco. Io alla fine il visto l'ho fatto in Italia e ora dirò come, ma la Turkish airline, ad ogni modo non ha controllato che avessi il visto prima di imbarcarmi.
Per ottenere il visto si ha bisogno di un invito da parte di una agenzia o di un soggetto privato Iraniano che trasmette l'invito appunto al loro dipartimento estero che, una volta approvata la pratica, associano un numero che inviano all'ambasciata iraniana a Roma a noi.
Ora si può far fare il tutto ad unagenzia che si occupa di visti a Roma o Milano, ma in genere per il solo invito chiedono 100€, per cui almeno quello è meglio ottenerlo in altro modo.
Io ho contattato questo tour operator Iraniano Http://www.TouranZamin.com  , spedito loro una copia del passaporto tramite mail, pagato 35€ e nel giro di una settimana avevo il mio numero di riferimento.
Ottenuto il numero di riferimento, dopo tre giorni lavorativi ci si può recare presso l'ambasciata Iraniana a Roma per lasciare le impronte digitali e completare la domanda per il visto.
A questo punto, pagati i 60€ di diritti consolari, nel giro di una settimana si ottiene il visto che è valido 3 mesi dalla data di emissione.
Ottenuto il visto abbiamo fatto il biglietto, partenza da Bologna con la Turkish airline 490€ A/R fino a Tehran. Se avessimo fatto l'andata su Tehran e il ritorno da Shiraz sarebbe costato 100€ in più ma il viaggio sarebbe stato meno frettoloso di sicuro. Ora che abbiamo il biglietto cominciamo a studiare un itinerario possibile in 8 notti e ci rendiamo subito conto di quanto siano enormi le distanze e lenti i trasporti pubblici. La soluzione ideale sarebbe fare almeno un volo interno, ma la scartiamo visto la brutta reputazione dei voli interni Iraniani. Cominciamo a cercare un autista per tutto il viaggio e chiediamo diversi preventivi a tour operator vari. Alla fine ci piace l'itinerario che ci propone un autista privato che costa 85€ al giorno. Ad ogni modo se preferite prenotare dei pacchetti, l'offerta più conveniente(circa 750€ a persona per un tour di 8 notti in 4 stelle) ce l'aveva fatta lo stesso tour operator dal quale abbiamo ottenuto l'invito per il visto.
Si parte!
Arriviamo all'aeroporto di Tehran alle 6 del mattino con quasi un'ora di ritardo e ci spetta un'altra ora di fila all'immigrazione, non oso immaginare quanto ci possa volere per ottenere il visto all'arrivo.
Cambiamo circa 400 euro in aeroporto e ciò si rivelerà un grande errore in quanto fuori cambiano tutti meglio, fuori si guadagna almeno il 10%.
Incontriamo il nostro autista Ali che ci porta in hotel (cercando di farcelo cambiare con uno di suo gradimento) e prendiamo accordi per il mattino seguente quando si partirà per Yadz.
Arrivati all'hotel Atlas (55€ una doppia B&B)Ali ci chiede metà del compenso e ci sembra giusto in quanto deve affrontare le spese del viaggio. L'accoglienza in hotel non è delle migliori, arriviamo alle 8,30 del mattino e ci dicono senza preliminari di scordarci la camera prima delle 14. Ci danno la password per il wi-fi ma non è che funzioni granchè ma scopriremo presto che la situazione negli altri hotel non sarà molto meglio. Sappiamo di essere vicini alla vecchia ambasciata Americana e decidiamo di andare a dare un'occhiata, avevo letto di un sacco di graffiti antiamericani pieni di humour, ora i graffiti erano pochi, mal fatti e decisamente affatto umoristici. Da là decidiamo di andare al bazar, prendiamo un taxi che fa finta di non sapere cosa sia il tassametro e con circa 3 euro ci porta a destinazione.
Bazar??? Si tratta in realtà di una strada piena di negozi con vicoli laterali nei quali della gente tenta di stenderti mentre spinge dei carrelli con il materiale da portare dai vari negozianti. Compriamo dei pistacchi che in effetti sono buonissimi, un paio di bottiglie d'acqua minerale e ce ne torniamo in hotel. Alle 12.30 finalmente ci danno la stanza, semplice ma pultita, eravamo in piedi da quasi 24 ore per cui planiamo sul letto e ci svegliamo per cena.
Chiediamo informazioni alla reception su dove mangiare qualcosa e ci indicano quello che sembra essere l'unico ristorante in zona lo.Shabestan Il ristorante era vuoto, probabilmente era presto. Prendiamo del kebab di pollo, dell'insalata, degli asparagi e paghiamo 18€ a testa bevendo acqua. Questo è il posto in cui abbiamo pagato di più in tutto l'Iran, infatti presto scopriremo che ci converrà seguire i consigli di Ali per i ristoranti.
ambasciata americana

pistacchi

kebab di pollo

tea con zucchero allo zafferano

Al mattino facciamo colazione (niente buffet) che certo non è memorabile e partiamo alla volta di Yadz.
Circa 8 ore di strada da fare.
Ci fermiamo per una sosta a Qom, città sacra dell'Islam seconda in Iran sono a Mashada.
Il mausoleo è imponente, sicuramente uno dei più grandi che abbiamo visto nel nostro viaggio. Facciamo un giro della piazza dove si affaccia la moschea ma non entriamo, il viaggio è ancora lungo.
La seconda sosta la facciamo a Na'in una cittadina antichissima una delle più antiche in Iran e oggi una località praticamente deserta. Scendiamo e facciamo una passeggiata veloce tra le rovine di quello che una volta era un'importante sosta commerciale lungo la via della seta, ci godiamo un po' di quel silenzio un'occhiata veloce alla moschea che riflette in tutto la povertà architettonica della cittadina, semplice senza fronzoli.
Qom

Qom

Na'in

Na'in

Si riparte per Yadz, arriviamo a destinazione dopo il tramonto e ci fermiamo un attimo in hotel prima di andare a cen con Ali.
Il Mehr (48€ una doppia B&B) ho voluto fortemente soggiornare in questo hotel perché avevo hanno ottenuto un premio dall'Unesco per il riadattamento dell'edificio storico in hotel, fatto mantenendo tutte le caratteristiche originali dell'architettura iraniana dell'epoca. Ho avuto ragione, le camere che si raggiungono salendo ripidi scalini( è pieno di barriere architettoniche), ti riportano indietro nel tempo, ci si sente ospiti di un famoso mercante del XVIII secolo. Il wi-ffi funzionava discretamente e la colazione era semplice ma con prodotti freschi e locali. Eviterei di mangiare al ristorante, l'ho visto sempre vuoto. A cena andiamo al Silkroad hotel dove soggiornava il nostro Ali. Stufato di cammello birra islamica e insalata circa 6€ a testa. Ali si offre di pagare la sua parte come da accordi ma decliniamo.
Mehr

Cammello

Mehr

Al mattino cominciamo la visita di Yazd che subito ci appare inadatta per l'auto, fatta di stradine e ponticini, decidiamo che è meglio godersela a piedi. La caratteristica di Yazd direi che sono le torri del vento: delle torri che svettano sui tetti attraversate da legni circolari. Si tratta di un antico sistema di aerazione capace di catturare l'aria fredda ed incanalarla belle varie stanze, persino nelle cisterne dove raffreddava l'acqua. Tra le varie visite, ci fermiamo in un tempio Zorotastriano con una fiamma che si dice bruci ininterrottamente da migliaia di anni. Il bazar di Yazd non è impressionante ma di sicuro l'ho preferito a quello di Tehran. All'interno del bazar, però c'è un hotel (Malek o Tojjar) ricavato in un edificio di lusso che per gli appassionati del settore vale la pena vedere. Pagando un euro ti fanno fare il giro delle stanze principali. Le camere sono delle vere opera d'arte con affreschi e specchi, non mancano tuttavia i confort come la jacuzzi. Per arrivare al bagno però c'è una scala ripidissima da scendere e questo in tutte le camere, per cui non è adatto ai deboli di prostata. In giro per la cittadina Ali ci fa notare che le porte hanno due batacchi uno più leggero ed allungato ed uno tondo e più pesante. Ci spiegherà che quello leggero è per le donne e, al suo suonare la porta verrà aperta da una donna. Quello più pesante invece è per gli uomini.
A cena torniamo al Silkroad vista l'esperienza positiva della sera precedente e non veniamo delusi. Al mattino di buon'ora si parte per Shiraz, troviamo nebbia e Ali ci dice che in otto anni di viaggi a Yazd è la prima volta che trova foschia (checculo!!!).
Aggiungi didascalia

Svastiche zorotastriane

Al Tojjar

mausoleo di Sayed Roknaddin


Cisterna

Torri del vento

Ci fermiamo a Persepoli sulla strada e per un paio di ore ci buttiamo nei regni di Dario e Serse. Il biglietto costa 150000 rials. All'uscita da Persepoli notiamo un negozio di souvenir con cartoline e un ufficio postale. Andiamo per fare spese ma non troviamo nessuno, dopo un po' che giriamo a vuoto ci rendiamo conto che tutti i commessi dei vari negozi stavano giocando a pallavolo nella piazzetta. Ci avviciniamo e, scontenti sospendono l'incontro per darci cartoline e francobolli (rimango col vago sospetto che per vendetta abbiano gonfiato i prezzi).

porta delle nazioni


sala del trono




castello di Dario

Arriviamo a Shiraz verso le 16, andiamo in hotel e finalmente veniamo accolti da un gran sorriso da parte delle receptionist, i musi lunghi e scortesi di Tehran sembrano davvero lontani. L'Aryobarzan si rivela un'ottima scelta in quanto è centrale ed è l'unico hotel di standard internazionali in cui abbiamo soggiornato durante il nostro viaggio(78€ una doppia B&B). A piedi andiamo al bazar che è un vero gioiello. La prima sorpresa è vedere un uomo che spinge un carrello fermarsi alle nostre spalle e chiedere gentilmente permesso invece di tentare l'omicidio come a Tehran. Insomma con Shiraz è amore a prima vista, dopo il tramonto le strade sono piene di gente, venditori abusivi, cinema aperti, bello, la città dei poeti non delude. A cena Ali ci porta al Haft Khan , una sorta di complesso con varie tipi di cucine e locali, diversi ad ogni piano. Noi siamo andati nel ristorante tipico Iraniano dove ho potuto finalmente provare il fesejun (pollo e melograno). Il ristorante sebbene fosse un po' trendy si è rivelato un'ottima scelta, abbiamo davvero mangiato tanto pagando circa 13€ a persona. Apre alle 19 e si riempie presto per cui è meglio prenotare. Il giorno dopo finalmente Ali mi porta al mausoleo del poeta Hafiz, una sorta di santo per gli iraniani. La sorpresa è vedere quante giovani coppie vengano qua il venerdi invece di riempire i centri commerciali come da noi. Stiamo un'oretta per scarsità di tempo a disposizione ma ci avrei passato davvero tutto il giorno, sorseggiando tè mentre gli altoparlanti distribuivano tutt'intorno le sue poesie in musica. Prima di cena andiamo al mausoleo che è davvero imponente. In teoria i non musulmani non possono entrare ma a noi fanno passare persino saltando i controlli ai quali invece s sottopongono i devoti.
Bazar e Vakil


fesenjun


Mausoleo Aramgah e scia

Mausoleo Aramgah e scia

Moschea Nasir Al Molik

Moschea Nasir Al Molik

Moschea Nasir Al Molik

Moschea Nasir Al Molik

Naranjestan

Naranjestan

Hamam



Moschea Nasir Al Molik

Moschea Nasir Al Molik

Moschea Nasir Al Molik

Mausoleo di Hafez

Il giorno dopo si parte per Esfahan. L'arrivo in città non è dei migliori ero un po' raffreddato e poi ci accoglie un traffico incredibile, si sentiva la lontananza d Shiraz e l'avvicinarsi di nuovo a Tehran.
Dopo qualche giro a vuoto arriviamo in hotel e qua finalmente la prima bella sorpresa di Esfahan la  Dibai House davvero un piccolo tempio per i viaggiatori. Si tratta di una casa tipica Iraniana adattata a B&B. Il posto è davvero delizioso con un piccolo cortile interno e la colazione fatta di marmellate e pane fatto in casa. Qua abbiamo pagato 50€ una doppia in B&B.
Dopo il tramonto andiamo a vedere la famosa piazza Naqsh-e Jahan e consiglio a tutti di fare la stessa scelta, cioè andare per la prima volta di notte. Il buio e la grandezza della piazza danno la sensazione di smarrimento ti giri a destra e sinistra in cerca di punti di riferimento. Quando si torna al mattino è come vedere una donna senza il velo, quel velo di fascino blu che la ricopriva dopo il tramonto, bella, ma manca il fascino. Intorno alla piazza sorge il bazar, giriamo solo per la parte delle spezie e che dire? Grande, senz'altro imponente ma preferisco comunque quello di Shiraz. A cena andiamo al Bastani un ristorante all'interno del bazar bello ma niente di più, la cena non è stata sicuramente memorabile. Il giorno dopo essendo festa nazionale non possiamo visitare musei o palazzi per cui andiamo a fare una passeggiata al fiume, fiume che aimè non c'è in quanto d'inverno lo prosciugano. Fatto un giro sui ponti ci concediamo un caffè nel quartiere armeno e poi torniamo in hotel. A cena andiamo allo Shahrzad un bel locale tradizionale dove abbiamo mangiato davvero bene. Io ho preso il collo d'agnello con riso ed era una vera e propria delizia.
Naqsh-e Jahan

Naqsh-e Jahan

ponte

ponte

bazar

bazar

ponte

bazar

Dibai

Dibai

Il giorno dopo partiamo per Kashan dove visitiamo una delle case storiche e il giardino persiano Fin. Il giardino è un vero gioiellino e come tutti i giardini persiani è diviso in quattro parti che rappresentano gli elementi Zorotastriani: cielo acqua terra e flora. A Kashan l'hotel lo sceglie Ali (gli altri li avevo tutti scelti e prenotati io) e, vista la sua scelta vi consiglierei lui come autista ma non come tour operator.
Il Kamalmolk è più un ostello che un albergo ma per le poche ore di riposo che ci servivano andava bene. Abbiamo pagato 20€ per una doppia in day use e alle 23 siamo partiti per l'aeroporto di Tehran da dove abbiamo decollato alle 5,10.
Giardino Fin



Giardino Fin