giovedì 23 ottobre 2014

Thailandia e Corea Ottobre 2014

In questo viaggio, tra l'altro, provo per la prima volta la nuova Alitalia- Etihad, infatti volo ad Abu Dabi con Alitalia e poi a Bangkok con Etihad. L'impressione non è delle migliori, l'aeroporto di Abu Dabi è davvero piccolo (stanno costruendo nuovi terminals) e l'aereo con cui andiamo a Bangkok certo non è nuovissimo. Punti di forza: i transfers davvero rapidi, poche re d'attesa e wi-fi perfettamente funzionante ad Abu Dabi.
A Bangkok alloggio in un nuovo 3 stelle in Sukumvith soi 7/1 Icheckin, si autodefiniscono boutique hitel ma direi che di boutique non hanno granchè. Ad ogni modo per 33€ al giorno vanno benissimo, la posizione è ottima, il wi-fi è gratuito e funziona bene e la stanza è davvero buia quando si dorme. Inoltre puliscono le camere fino alle 16, cosa molto comoda per chi ama dormire fino a tardi come me.
Icheckin

Icheckin

Nel mio breve soggiorno a Bangkok decido di visitare un piccolo tempio dedicato alla Dea Chao Mae Tuptim, una dea dell fertilità. Le donne che hanno problemi in questo senso, pregano la Dea portando dei fiori, poi una volta rimaste incinta, tornano e ringraziano donando dei falli di ogni dimensione. Per arrivare al tempio Nai Lert park, si scende alla fermata BTS Ploen Chit exit numero 1. Poi si prosegue lasciandosi alle spalle la BTS e poi girando a destra sulla Witthayu road. Camminate fino ad arrivare di fronte llo Swiss Hotel, a quel punto attraversate la strada. Entrate nell'hotel e uscite nella piscina, girate a destra fino ad incontrare l'uscita per il parcheggio, uscite e poi ancora a destra. Troverete il tempio accanto alla sbarra di entrata del parcheggio.
 Nai Lert park

 Nai Lert park

 Nai Lert park

 Nai Lert park

 Nai Lert park
Dopo un minuto che ero là sono arrivate due donne con dei fiori, visto che la mia presenza poteva creare imbarazzo, me ne sono andato.
Il mattino dopo alle 8.20 volo Airasia per Seoul. Ora l'Airasia ha l'hub al vecchio Don Mueang aeroport a Bangkok per cui fate attenzione a non farvi portare al nuovo Suvranabhumi. 5 ore e quaranta di volo e atterro all'aeroporto Incheon a Seoul. Avevo letto cose meravigliose su questo aeroporto, compreso il fatto che il checkout durasse 12 minuti dallo sbarco. Ora l'aeroporto è nuovo ed efficiente, lontanissimo dagli standard penosi di Fiumicino, però il checkout è durato 25 minuti.
Dall'aeroporto al centro prendo un Limousine bus, che di limousine ha davvero poco, è un semplice bus. Si compra il bigliettomin un chiosco nella hall degli arrivi, il prezzo è 10.000 wong, circa 7,5€, poi si esce dalle porte 5 o 12 e si aspetta il bus alla colonnina 6015 (numero del bus).
Incheon
Salgo sul bus destinazione Myeongdongtown guest house . Conoscevo il nome della fermata ma sul bus non c'è un monitor dove vengono scritte le fermate, vengono chiamate con un volume basso e appena arrivato, la pronuncia non aiuta. Ad ogni modo appena uscito dal bus, le indicazione del sito della guesthouse per raggiungerla, si rivelano quanto meno inesatte. Ma non appena due coreani che erano con me sul bus mi vedono in difficoltà, si avvicinano e mentre lui controlla l'indirizzo su google map, lei teefona alla gueshouse per sapere dove si trovava. Dopo qualche ricerca e diverse persone pronte ad offrire la loro consulenza, arrivo alla guesthouse. Il posto è piccolo, con un titolare tuttofare ma per 34 euro al giorno andava benissimo. Il wi-fi è gratuito e funzionante. Non danno colazione ma a me andava bene così.


A cena ho appuntamento con la mia amica che puntuale mi viene a prendere all guesthouse. La prima sera mi porta a mangiare del BBQ coreano. Avevo già fatt quest'esperienza in Malaysia. In pratica al tavolo c'è una piastra con del carbone dove la cameriera sistema dei pezzi di carbe che cuociono in diretta, questi si mettono all'interno di foglie di insalata(stile panino verde) con spicchio di aglio crudo e salse varie. Buono, certo non devi avere idee piccanti er il dopocena perchè l'aglio crudo non aiuterà, ma la mia amica è lesbica, per cui... aglio a volontà!
BBQ Coreano

 
Kimchee
Il giorno dopo, domenica, gita alla DMZ, zona demilitarizzata tra le due Coree. E' a un'ora e mezzo di strada da Seoul. All'arrvo la mia amica mi chiede se avevo il passaporto con me, in quanto serviva per accedere alla zona(dirlo prima di partire no eh?). Naturalmente il passaporto non l'avevo e, chiedendo informazioni, abbiamo scoperto che lei avrebbe potuto garantire per me, rischiando guai seri nel caso fossi fuggito in Nord Corea.... Il tour di 3 ore costa 8000 wong a persona e ti porta su alcuni punti del confine. Nel tour c'è anche compresa la visita di un tunnel che i nord coreani avevano scavato e che i sud coreani hanno scoperto trasformandolo in attrazione turistica. La mia amica il giorno prima mi aveva chiesto se avevo problemi a fare 300 metri in discesa (i Coreani sono un po' rincoglioniti o diciamo distratti a volte) senza spiegarmi che una volta scesi, non c'era un'uscita, ma si doveva risalire. Insomma scendere è una passeggiata ma davvero secondo me non vale lo sforzo. Una volta arrivati in fondo ci sono altri 150 metri da fare abbassati in quanto il tunnel è stato scavato per gente alta 160 cm circa.
tunnel Corea



La cosa più interessante della DMZ è che esiste una sorta di no man's land, un striscia di terra larga 4 Km e lunga 240 che percorre il confine tra i due stati. Questa parte di territorio è stata abbandonata dal 1953 dopo la fine della guerra e da allora non c'è presenza umana a causa del milione e più di mine sparse su di essa. Nonostante le mine però, una volta che l'uimo se ne è andato, la natura si è appropriata del territorio e ad oggi è un esempio di biodiversità unico al mondo con più di 67 specie in via di estinzione.
No man's land

No man's land
Finita la visita della DMZ, pausa pranzo al Naruter un posto tipico dove lasci le scarpe fuori e puoi assaggiare il hang gon shik che comprende una ricca serie di piatti che arrivano tutti insieme in stile asiatico. Qua ho anche assaggiato il vino di riso che è una sorta di sakè freddo e frizzantino, in quant non fermentato.
pollo al vapore con cereali fermentati


vino di riso


Finito il pranzo la mia amica, per farmi digerire mi porta alla fortezza Haengioo (un altro kilometro di salita) frtezza dove il generale Kwunyoul riportò importanti vittorie durante l'invasione Giapponese. Si fatica un po' per arrivare in cima alla collina, ma poi si gode di un bel panorama sulla città.

Haengioo
Finito con la fortezza facciamo un giro al Bukhon Hanok village che è una parte della città dove sorgono le case della tradizione Coreana, un angolo di passato in mezzo ai grattaceli. Oggi molte di queste case antiche sono diventate case da tè o guesthouse.
Il giorno dopo la mia amica è impegnata(naturalmente non ha capito bene le date della mia visita e pensava arrivassi un giorno prima e partissi anche un giorno prima...distrazioni coreane). Comunque essendo solo mi faccio il giro dei pochi palazzi aperti(non visitate Seoul di lunedi e martedi perchè è quasi tutto chiuso).
Visito il Gyeongbokgung palace che è davvero enorme e contiene all'interno anche il National folk museum(se proprio non avete di meglio da fare..) per arrivarci linea metro 3 stazione di Gyeongbokgung uscita 5. 
Gyeongbokgung palace

Gyeongbokgung palace

Gyeongbokgung palace
Finito col palazzo imperiale, prendo un taxi e vado al Jongmyo un santuario dedicato alle commemorazione di re e regine della dinastia Chosun. Si entra solo con visita guidata di un'ora tranne il sabato. Le visite in inglese sono alle: 10-12-14-16. 
Jongmyo
Finita la visita agli spiriti reali decido di fare due passi e mi imbatto nel mercato coperto Kwangiang, curioso entro e, dopo qualche negozio di stoffe, mi ritrovo in un tempio dello street food, con granchi e musi di maiale a farla da padroni. Peccato non avessi fame e soprattutto volessi lasciare lo stomaco libero per il sushi che mi asettava di lì a poco non appena la mia amica fosse uscita dall'ufficio.
mercato coperto Kwangiang

mercato coperto Kwangiang

mercato coperto Kwangiang

mercato coperto Kwangiang

mercato coperto Kwangiang
Come dicevo, a cena sushi da Sakanaya il sushi coreano si differenzia dal giapponese principalmente per due motivi: i pezzi di sashimi sono enormi e i prezzi sono molto più contenuti.

La sera l'air asia mi manda un sms che mi avvertiva che il volo il giorno dopo avrebbe subito un ritardo di 3 ore. Io avevo pianificato di andare direttamente a Pattaya una volta arrivato a Bangkok, per cui: contatta l'autista, avvisalo del ritardo e spera che abbia capito tutto. Per fortuna si, arrivato a Bangkok a mezzanotte passata, trovo l'autista (mr_ttaxi@hotmail.com il più economico per quella tratta) ad aspettarmi. Viaggio fino a Pattaya con pioggia monsonica, arrivo in camera: allagata da pioggia monsonica e, finalmente dopo un paio di cambi di camera....buonanotte!
Al mattino...beh diciamo primo pomeriggio, faccio un giro per il lungomare di Pattaya e, vedo come svuotano le fogne che naturalmente sono piene causa pioggia monsonica. Macchina che aspira il liquame e lo riversa in mare. Ora il mare di Pattaya non è mai stato una meraviglia, però in passato non mi ero fatto problemi a farci una nuotata: diciamo che non accadrà più!

Ora un minuto di silenzio per il ristorante Don Jo, il primo ristorante italiano di Pattaya, il miglior risotto ai frutti di mare della galassia....dopo più di venti anni di attività ha chiuso i battenti aprendo le porte a ristoranti russi e depositi di Kebab turchi.
Anche questo viaggio è finito sa wat dee krab.