giovedì 30 maggio 2013

Argentina Ushuaia

Si parte per Ushuaia, gli aeroporti in Patagonia applicano una tassa ulteriore rispetto a quella già pagata con l'acquisto del biglietto, ad El calafate sono 28 pesos ed a Ushuaia 38. Dopo circa un'ora e mezzo di volo comincia l'atterraggio che, essendo la zona molto ventosa, viene accompagnato da numerosi vuoti d'aria e sbandamenti vari. L'aeroporto è vicino al centro e il taxi lo pago 60 pesos. Ushuaia è una città costruita a picco su una montagna e il centro è costituito da Avenida san Martin che è circa a 200 metri di salita dal porto. Quando scegliete l'albergo, perciò fate ben attenzione a dove si trova, perchè più si allontana dal mare più sarà in alto, io non sapendolo mi sono ritrovato in cima ad una salita di 400 metri, davvero non il massimo.

Il piccolo albergo si chiama Rosa de los Vientos e costava circa 60€ a notte colazione inclusa. Ora, a parte la posizione davvero scomoda, non ho un gran ricordo di questo albergo. La colazione comincia alle 8, il che per una località base di partenza per escursioni è assurdo in quanto le escursioni, appunto, cominciano presto al mattino. Ad ogni modo, al mio arrivo chiedo informazioni sull'escursione prenotata tramite email (isola dei pinguini) e mi viene detto che non si fa più perchè oramai è inverno. Faccio presente che mi era stato detto che sarebbe stato possibile farla fino a fine mese ma non ottengo spiegazioni. Stupidamente ne prenoto un'altra; avrei dovuto fare un giro nelle varie agenzie e chiedere, ma, per deformazione professionale tendo a credere ai receptionists anche quando, come in questo caso, hanno l'aria di fregarsene altamente di te e delle tue esigenze.IL mattino dopo vado appunto a fare l'escursione al parco naturale, che di per sè non sarebbe male se ti lasciassero camminare almeno una mezzoretta. Invece no, quasi tutto il tempo in bus. Top dell'escursione è il punto in cui la ruta 3 che sarebbe poi la panamericana, finisce (o inizia secondo i punti di vista), fin del mundo, oltre solo l'antartide, più o meno, infatti c'è ancora un piccolo agglomerato di case sul versante cileno. Ma come si dice, chi prima arriva, prima si aggiudica il marchio fin del mundo.
La sera decido di provare due specialità locali: zuppa di granchi giganti e merluza negra. Vado nell'unico ristorante che le propone entrambe. Il posto è carino e, anche decisamente caro: circa 60 € per due bicchieri di vino una zuppa di granchio(almeno son riuscito a mangiare il granchio senza lanciare la corteccia in giro) e appunto il merluzzo nero.




Il giorno dopo mi sveglio con comodo, mi dedico agli acquisti, poi vado all'ufficio informazioni in via San Martin a farmi timbrare il passaporto. Si può scegliere tra vari timbri: fine del mundo, Ushuaia ciudad mas austral del mundo e così via.Fatto ciò, vado al porto e faccio quello che ho sognato di fare fin dal mio arrivo in città: mi siedo su una panchina, attacco il lettore mp3 e passo il pomeriggio a godermi il panorama.




Il viaggio di ritorno verso Buenos Aires comincia male già all'aeroporto, quando il tizio al check in non mi fa imbarcare il bagaglio a mano perchè pesava 1 kilo più del consentito. Faccio notare che era persino più leggero di quello del viaggio di andata e che la compagnia aerea era la stessa, ma niente da fare, il mio bagaglio andava imbarcato(fanculo ora glielo posso dire).
Dopo circa un'ora dal decollo mi sveglio e sento la hostess annunciare l'atterraggio ad Ushuaia. Ho pensato: questa è suonata, poi guardo l'ora e mi rendo conto che non potevamo essere a Buenos Aires perchè era troppo presto. Ho pensato che facessimo scalo ad El Calafate come all'andata. Vedo il mio vicino agitarsi e comporre un numero col cellulare (so benissimo che la storia che i cellulari interferiscono con gli strumenti di volo è una cavolata), però vedere questo chiamare la moglie come se fosse l'ultima cosa da fare prima dello schianto mi manda in paranoia. Chiedo cosa stia succedendo e mi viene risposto che c'è un guasto per cui stiamo rientrando in aeroporto: ok ora è panico e fisso il mio vicino con l'espressione tipo: spegni quel cazzo di cellulare oppure passami tua moglie che ci parlo io.Atterriamo e dopo tre ore ripartiamo, per la prima volta non riesco a chiudere occhio durante tutto il volo, però il mio vicino non ha osato neanche tirare fuori il cellulare dal marsupio. Arrivo a Buenos Aires  mi sistemo nel nuovo apprtamento questa volta in zona Palermo viejo. Ho voluto cambiare zona per provare sia la Rocoleta che Palermo, devo dire che mi sono trovato meglio nella Recoleta, più movimentata. Decido di andare in centro a mangiare qualcosa e poi al ritorno, mi rendo conto che tutte le strade sono bloccate a causa di una manifestazione: 2 ore per trovare un taxi libero. Arrivato finalmente a casa, accendo il computer per vedere se in Italia hanno eletto il presidente della repubblica e vedo che 101 franchi tiratori del pd hanno affossato l'elezione di Prodi: degna fine di una giornata di merda.

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