martedì 7 luglio 2015

Expo

Da qualche anno oramai sono un blogger certificato per il sito Virtualtourist ma solo quest'anno ho avuto l'occasione di utilizzare il mio blogger press pass. Infatti in occasione di Expo ho chiesto l'accredito stampa come blogger che puntualmente mi è stato riconosciuto. Devo dire che avrei visitato Expo comunque, anche se avessi dovuto pagare, sono un appassionato di viaggi ed Expo è un evento che mette in moto persone. Sono andato con un amico che abita in Svizzera. Partiamo dal ticino di buona mattina e prendiamo il treno per Rho da Como alle 8. Dopo un'ora e mezzo siamo a Rho stazione ed io vado a ritirare il mio accredito. Prima buona notizia: salto le lunghe file che già prima delle 10 si erano formate ai vari ingressi, utilizzando l'ingresso riservato ai media, chiedo se il mio amico con un biglietto normale può utilizzare lo stesso ingresso e non fanno problemi.
press pass

Leggendo vari articoli su Expo avevamo deciso di evitare stand tipo Giappone dove avremmo trovato file lunghe all'entrata. Ci fermiamo allo stand Sudcoreano sperando in una colazione a base di Kimchee, ma niente da fare, il ristorante apriva alle 11. Decidiamo allora di andare a visitare palazzo Italia prima che la fila diventi troppo lunga. All'arrivo c'era già almeno un'ora di fila al che decido di chiedere se per caso avessero previsto un ingresso riservato ai media. Con nostra grande sorpresa non solo saltammo la fila ma ci ritrovammo con una guida privata che ci avrebbe fatto da Cicerone per tutto il padiglione. Non c'è niente da fare per un italiano saltare una fila equivale ad un orgasmo. Il padiglione Italia è davvero bello (con quello che è costato si dirà). Si parte con dei video che mostrano scene dei TG che parlano dei vari disastri naturali che ci hanno colpito per poi passare ad una serie di sale degli specchi gli effetti delle quali sono davvero accattivanti. C'è poi una scultura raffigurante l'Europa senza l'Italia che dovrebbe far capire al visitatore straniero la nostra importanza ma che in effetti mostra delle Alpi a picco sul mare che sarebbero uno scenario niente male.

Padiglione Corea

Sala Specchi

Sala specchi

Sala specchi

Sala specchi
 Finito il padiglione Italia, essendoci resi conto che avremmo potuto saltare le file, cambiamo i nostri piani ed andiamo subito al Giappone. Là la signorina che annunciava al megafono quanto tempo di coda era previsto, ci dice che per utilizzare l'ingresso media dovevamo chiamare un numero e prendere appuntamento. Seguiamo le istruzioni e dopo 10 minuti, due hostess ci vengono a prendere e la visita comincia. Il primo salone è buio e poi, degli effetti di luce trasformano degli sgabelli (sui quali inciampo regolarmente) in piante ed erba. Si passa poi al cosiddetto ristorante Futuro, dove ci si siede ad un tavolo interattivo sul quale è possibile scegliere un menù in attesa che delle mani sempre virtuali, ci portino il piatto scelto. Ottima scelta di marketing, infatti subito fuori dal ristorante virtuale, c'è quello reale ed è ora di pranzo. E' una sorta di take away le cui ordinazioni vanno fatte a delle macchine che si trovano all'entrata, si paga con carta o contanti e si riceve uno scontrino con un numero con il quale ritirare ciò che si è scelto. Io prendo un hamburger di riso con salsa Tamyaky ed una bottiglia d'acqua per 12€. Facciamo pausa pranzo, testiamo il wifi e funziona bene, soprattutto per il fatto che non chiede lunghe registrazioni prima dell'uso ma solo un'accettazione del trattamento dati(fossero tutti così i wifi pubblici).
padiglione giapponese

padiglione giapponese

ristorante futuro giappone

padiglione giapponese

ristorate giapponese expo

hamburger di riso

Finito il pranzo e vista la vicinanza del padiglione Russia, ci muoviamo alla ricerca di Caviale. Qua niente fila. Si entra in un mix tra bar post atomico e un laboratorio chimico con dei fumi davvero fastidiosi, superato questo ostacolo si arriva al ristorante che è una ricreazione di un vagone ferroviario. Tutto pieno così ci sediamo sugli sgabelli di fuori e ci gustiamo il nostro caviale rosso da 13€: niente male. Vediamo che hanno Illy e Wodka Beluga e così ci concediamo anche caffè(2€ un po' esagerato) e ammazza caffè. Facciamo una breve sosta all'Equador perchè da fuori sembrava davvero figo e qua, al negozio souvenir prendiamo un po' di cioccolato e caffè. Passiamo ora alla visita dei cluster, che dire? Niente di che a parte quello dei tuberi dove nello stand Boliviano ci sono delle foglie di Coca. Andiamo in Messico e qua la cosa migliore sono i Tacos che vendono all'esterno, bisogna però dire che hanno una bella terrazza in cima allo stand dove si può cenare.
padiglione russia

expo caviale

Foglia di coca

Equador

Facciamo un salto agli Emirati ma non sono degni di nota e poi proviamo ad entrare allo stand Kazako dove la fila era veramente lunga. Veniamo rimbalzati nonostante o forse proprio a causa del pass stampa, che da quelle parti non deve essere particolarmente apprezzato. Andiamo alla mostra d'arte organizzata da Sgarbi e la troviamo incredibilmente vuota(non sembra aver riscosso un gran successo).
Azerbaijan, nessuna fila per uno stand piacevole, pieno di colori e poi in cima una terrazza dove potevi sederti gratuitamente, c'è anche a disposizione un pianoforte per chi volesse e possibimente sapesse suonarlo.
Azerbaijan

Azerbaijan

Il mio amico aveva fame e così andiamo in Argentina per un po' di asado: decente ed economico 8€.
A questo punto si erano fatte le 18.30 e cominciamo a prendere la via del ritorno, con sosta obbligatoria allo stand del Brasile e la sua rete. Camminiamo solo sulla parte finale della rete, circa 200 metri ma bisogna dire che era davvero divertente, ancora più divertente era andare al piano terra, sotto la rete ed aspettare delle donne con minigonna. Insomma se siete donne e volete provare la camminata sulla rete Brasiliana e non volete fare le esibizioniste, mettetevi i pantaloni -)
rete brasile

Mostra Sgarbi

rete brasile da sotto

Ci avviamo all'uscita per concludere quella che è stata davvero una gran bella giornata. Ci siamo divertiti  abbiamo visto un sacco di gente, molti stranieri contenti di essere là, pur facendo tante code. Consigli pratici: se potete rimandate la visita almeno a metà settembre, adesso le code sono davvero tante e il caldo si fa sentire. Non è vero che bisogna spendere tanto, è pieno di fontane pubbliche che erogano anche acqua gassata aggratis, comprate la prima bottiglia se non volete portarla da casa e poi la riempite man mano che bevete. I bagni sono in genere negli edifici in legno e non sono segnalati granchè bene. Evitate il padiglione del cibo italiano che pubblicizzano in tv, è come un supermercato con le marche che vedete tutti i giorni(stracchino nonno nanni per intenderci) ed è un labirinto dal quale si fa fatica ad uscire: insomma una trappola.

lunedì 6 luglio 2015

San Moritz

Di nuovo in viaggi con la carta giornaliera messa a disposizione dai comuni svizzeri, come due anni fa in Liechenstein e l'anno scorso ad Andermatt.
Partiamo alle 7.45 da Melide, direzione Bellinzona, da dove poi avremmo cintinuato in bus. Ricordo che la carta giornaliera Svizzera è valida su titti i mezzi: bus traghetti treni. Per chi volesse saperne di più, ne parlo nel mio post sul Liechenstein e su quello "in giro per i cantoni Svizzeri".
Treno Bernina

Treno Bernina

Stazione San Moritz

I bus portali svizzeri hanno il wifi e funziona pure bene, per cui il viaggio è piacevole, poi essendo Domenica, il bus è quasi vuoto.
Arriviamo a San Moritz a mezzogiorno e subito voglio la foto sul binario che tante volte ho visto sui film trash di Boldi e company. La stazione è praticamente sul lago e da là si può cominciare una passeggiata intorno allo specchio d'acqua o, come abbiamo fatto noi, si possono prendere le scale mobili e andare verso il centro.
Lago San Moritz

Lago San Moritz


 La cittadina è davvero piccola ma abbondano i negozi tipo Armani, Cavalli, Valentino ecc. In centro vendono dei wurstel e della torta all'albicocca all'aperto e, visti i prezzi dei ristoranti, ne approfittiamo. Con 15€ prendiamo un wursterone del pane e due fette di torta, l'acqua la prendiamo dalla fontana. Facciamo un giro per vedere la torre pendente, il campo da golf e poi, costeggiando quest'ultimo ce ne ritorniamo con calma in stazione. Con due ore la città la si vede benissimo e non le si da il tempodi spennarci. Partiamo direzione San Bernardino dove ci fermeremo per fare due passi in quello scenario stile Heidi e per manguare il carpaccio di Renna al Postiglione.
Alle 18.30 prendiamo il bus che ci riporta a Bellinzona e da là ce ne torniamo a Melide, anche quest anno siamo riusciti a sfruttare una carta giornaliera.
San Bernardino


Carpaccio Renna