venerdì 25 marzo 2016

Roma-Parigi-Roma

Sono arrivato a 43 anni con più di 50 nazioni visitate senza essere mai andato né a Parigi né a New York. New York è rimandata per ora. Finalmente però sono riuscito a visitare Parigi o almeno ad avere un'idea di tutto ciò che quella città può offrire. Da tempo volevo anche andare a visitare il Quirinale a Roma e un altro paio di posticini come Santa Maria delle Vittorie e il cimitero acattolico( fermata metro B Piramide). Mi fermo a Roma per una notte prima di partire per Parigi e comincio la visita proprio dal cimitero acattolico che, guarda caso è anche vicino ad Eataly, per cui spuntino e poi giro tra le tombe di Shelly, Gramsci, Gadda, Keats. Secondo me la vera attrazione del cimitero è la statuta Angelo del Dolore. Un giro in questo cimitero vale davvero la pena, è un angolo poco conosciuto, quasi nascosto dalla Piramide. Un luogo ideale dove perdersi al riparo dal traffico e dai turisti.
Angelo del dolore


Finito col Cimitero vado a fare uno spuntino da Eataly, devo dire che sono rimasto un po' deluso, tanta offerta si, ma pochi posti a sedere e personale piuttosto scorbutico, almeno qui nel punto vendita di Ostiense, perché di recente è stato aperto un altro eataly in Piazza Repubblica del quale parlerò in seguito. Finito lo spuntino vada al Colosseo per vedere la nuova zona semipedonale voluta dal buon Marino. Era ora, finalmente puoi girare a piedi in uno dei pachi archeologici più esteso del mondo senza rischiare la pelle in continuazione. Insomma, quando ci sono stato io, i Taxi potevano ancora girare ahimè. Da là a Piazza Venezia, poi Piazza Navona, Campo de fiori, e poi fontana di Trevi che trovo vuota. Causa lavori di ristrutturazione non ho potuto lanciare la monetina altrimenti avrei rischiato di colpire la testa di uno degli operai. Finito il giro, riprendo la metro a Piazza di Spagna e torno in hotel . Una buona soluzione a pochi passi da Termini uno dei tantissimi ai lati di Via Gioberti, il wi-fi funzionava bene e il personale l'ho trovato gentile e preparato. Al mattino treno per Fiumicino e poi si vola a Parigi. Dall'aeroporto al centro prendo la RER (treno metropolitano) che costa 10€ si può fare la fila in biglietteria o usare una delle tante macchine automatiche. Prima di lasciare l'aeroporto però cerco un punto informazioni per comprare il Museum pass che si rivelerà un vero e proprio affare, non solo per la somma risparmiata ma soprattutto per le tante file saltate. Treno fino alla fermata Luxemburg in pieno quartiere Latino e poi in hotel . La RER è comoda per le prime 5 o 6 fermate poi diventa un inferno in quanto non ci sono spazi per i bagagli il che è assurdo per un treno che collega il centro con l'aeroporto. L'hotel è piccolo e i 95 euro pagati sembrano uno sproposito ma pian piano comincio a capire che il peggio deve arrivare. Mi sveglio di buon ora perché voglio prendere Parigi per le corna, ovvero cominciare dal Louvre. Arrivo alle 8.30 (ora di apertura 9) e c'era già una discreta fila. Avendo il museum pass, ho fatto la fila riservata che naturalmente era molto più corta. Un'alternativa al museum pass che non è conveniente se non si vogliono visitare molti musei, è prendere il biglietto in uno dei vari Fnac stores dove potrete comunque acquistare anche il museum pass. Al Louvre volevo vedere essenzialmente tre opere: Amore e Psiche di Canova, la Venere di Milo e il Codice di Hammurabi, per cui ho scelto in rete un itinerario non troppo lungo che contenesse i miei desideri, ho trovato e seguito questo da Viaggi Brevi e devo dire che ne sono rimasto soddisfatto. Io avendo già visitato il museo Egizio del Cairo e la arte Egizia del British, ho saltato quella civiltà al Louvre risparmiando una mezzora buona.
Amore e Psiche

Codice di Hammurabi

Coda al Louvre

Caravaggio 

 Finito il Louvre faccio una lunga camminata fino a Place de la Concorde da dove, girando a sinistra si va verso il Musee d'Orsay. Anche qua salto una bella fila e mi fiondo tra i geni dell'Impressionismo e non solo. Mi godo in particolare tutta la parte dedicata a Tolouse Lautrec celebre tra l'altro per le sue locandine del Moulin Rouge. Tra i motivi che mi hanno portato a Parigi, quelli culinari non sono certo meno importanti di quelli artistici: volevo assolutamente fare grandi scorpacciate di Foie Gras e provare le escargos.
l'origine del mondo

 La prima sera ho provato un ristorante vicino al mio hotel che, da fuori, aveva un bell'aspetto ed un menù invitante. Una volta entrato, quando il cameriere mi ha mostrato dove mi sarei seduto ho avuto un attacco di claustrofobia: sedie e tavolini erano attaccati gli uni agli altri, potevi sentire l'alito del tizio al tavolo vicino  o il profumo della sua zuppa. Ho mangiato del Foie Gras più in fretta che ho potuto e me ne sono andato. Da quella sera ho imparato a guardare come sono disposti i tavoli prima di fermarmi, tantissimi ristoranti infatti non lasciano uno spazio decente tra un tavolo ed un altro, mettici che io non sono magro e una cena diventa un incubo.
escargot

Foie gras

Appena arrivato chiedo al receptionist dell'hotel se fosse il caso di andare a Versailles la Domenica e lui entusiasta, mi dice che avevo avuto un'ottima idea, perché avrei trovato meno turisti. La domenica mattina, quando arrivo davanti ai cancelli di Versailles un'ora prima dell'aertura, capisco che il buon receptionist: A: non aveva idea di che cosa stesse dicendo o B: mi aveva preso allegramente per il culo. Il parcheggio dei bus era pieno e le code per entrare sembravano davvero infinite. Per fortuna il tutto si è risolto in due ore di fila. La visita si divide tra lo Chateau (stanze reali) e i giardini. Tornassi indietro, visiterei solo i giardini. La visita allo Chateau consiste in qualche foto scattata driblando decine di ipads e un numero ancor maggiore si smartphone spinti da orde di Cinesi e Taiwanesi. I giardini invece, che non sono compresi nel museum pass(9 euro) sono un vero e proprio spettacolo. Passeggi e ti immagini un po' a sbirciare tra gli abiti di Maria Antonietta, un po' a cavalcare con Lady Oscar.
Giarini Versailles

Giardini Versailles

Finita la visita ai giardini, vista la bella giornata e dimenticando il fatto che fosse domenica, decido di andarmene a Montmartre. Essere andato di Domenica però, in questo caso, è stata una benedizione, i caffè stracolmi di persone e le scalinata che porta al Sacro Cuore, anch'essa piena, mettevano allegria. Finito con Monmartre e viste le cattive previsioni meteo per i giorni seguenti, decido di continuare ad approfittare del sole e vado a Pere La Chaise. Un consiglio, prendete una mappa perché il cimitero è gigantesco ed è fin troppo facile perdersi. Tornando in hotel, mi fermo a Notre Dam che era di strada. L'interno è impressionante, però non faccio la scalata. Decido infatti di godermi la vista di Parigi dall'alto della torre di Montparnasse essenzialmente per due ragioni: 1 c'è l'ascensore, 2 quella vista è priva, appunto, della torre di Montparnasse che è un vero e proprio obrobrio.

Sacro Cuore

Tomba di Jim Morrison

Torre Eiffel
 A cena provo la soupe d'Onion che si rivela una graditissima sorpresa: una zuppa di cipolle con del pane ricoperto di formaggio filante inzuppato all'interno, a pensarci mi viene l'acquolina. Il giorno dopo, piovendo mi dedico al Pantheon ed al suo pendolo di Facault, all' hotel de l'invalidee con la tomba di Napoleone ed il museo delle armi. Quello che mi è piaciuto del museo delle armi è il fatto che non fosse un'esposizione anonima, c'erano le giubbe usate durante la rivoluzione, le armature forate dai colpi durante la battaglia di Waterlo, insomma una mostra che persino un pacifista come me può trovare interessante. Continuo con il museo Picasso  per poi concludere la giornata, sulla strada di casa col museo che è stata la vera sorpresa di questo giro a Parigi: il museo Cluny. Già l'edificio di per sè è una gioia, ma una volta all'intermno, questo piccolo museo sorprende ad ogni angolo con dei gioielli medievali. Suggerisco di soffermarsi sulla sala dove sono esposti gli arazzi della Dama e l'unicorno. A cena mi fermo in uno dei ristoranti della zona Pantheon e prendo la più grossa sola in assoluto: una bottiglia d'acqua minerale 7€, a saperlo avrei bevuto birra(9€ una pinta). Il mio ultimo giorno l'ho dedicato al Trocadero in quanto offriva una bella vista della torre Eiffel e poi, verso l'ora di pranzo mi sposto in via Monteroueil (fermata metro Etienne Marcel) in quanto "sede" dei migliori ristoranti storici di Parigi. Secondo la guida Lonely Planet ci sarebbe dovuto essere anche un mercato, ma a quanto pare l'informazione era datata. Qua ne approfitto per mangiare le escargot nello storico  Escargot Montorgueil assaggiando la loro ricetta vecchia di quasi due secoli che altro non sarebbe burro, aglio e prezzemolo. Non vi dico il panico quando mi portano le lumache con una specie di pinzetta che doveva servire a tenere fermo il guscio mentre si estraeva la polpa: ,mi torna subito in mente la scena di Pretty woman in cui Julia Roberts fa volare la lumaca e comincio a guardarmi intorno cercando di capire chi avrei potuto colpire. Con 19 euro mangio 6 lumache e bevo un buon bicchiere di vino. Non lontano da là c'è il Centro Pompidou ed il museo di arte contemporanea. Il museum pass ti fa accedere al museo, ma non alle gallerie con esposizioni temporanee.
Centro Pompidou

Museo Cluny

Museo Cluny

Catacombe

 Dopo cinque giorni in questa città che davvero non smetteresti mai di guardare, assaporare, annusare, riparto per Roma città che adoro lo stesso guardare, assaporare, annusare un po' meno ad essere sinceri. Mi fermo una notte perchè ho prenotato la visita guidata al Quirinale (è possibile farlo dal giugno 2015) e poi è da tempo che voglio andare a trovare un prof. universitario cliente dell'hotel che ha aperto un chiosco  di ghiottonerie varie al mercato Gianicolense. Per la visita al Quirinale avevo ottenuto un accredito stampa in quanto non c'erano posti disponibili con la normale trafila. Naturalmente, una volta arrivato, nessuno trovava il mio accredito, dopo una buona mezzora passata a spiegare a funzionari, volontari, corazzieri, come mai il mio nome non fosse nella lista "normale", qualcuno si stanca e decide di farmi l'accredito al momento e finalmente riesco ad unirmi al gruppo. La visita, almeno quella di due ore e mezzo vale davvero la pena, le sale sono impressionanti, decisamente meglio di quelle che ti fanno vedere a Versailles. Purtroppo all'interno non è possibile fare foto, concedono solo di farle nei giardini che comunque, sono degni di visita. E' poi possibile vedere una copia originale della costituzione e, nelle scuderie una collezione di carrozze che è davvero notevole. Mentre mi godevo tutto questo ben di dio mi chiedevo se ci fosse una via di mezzo tra la bolgia dei gruppi cinesi a Versailles e questi gruppetti numerati e pieni di restrizioni, specie nelle foto, nell'era di facebook ed instagram vietare le foto significa mandare a quel paese la possibilità di una grandiosa campagna di marketing aggratis. Finito il giro essendo l'ora di pranzo, prendo il bus H e vado al mercato Gianicolense a fare una sorpresa al mio amico. La sorpresa, più che la sua, sarà la mia nell'assaggiare delle vere e proprie primizie, hanno degli arancini da paura che condiscono seguendo le stagioni, in questo periodo ad esempio fanno quelli col tartufo bianco: un deliro. Devo dire che Eataly al confronto sembra un supermercato qualsiasi. Il giorno della partenza, lascio le valige in hotel, passo da Santa Maria della Vitttoria ad ammirare l'Estasi di santa Teresa un mix tra passione divina e corporea che trova conferma nelle parole stesse della Santa: « Un giorno mi apparve un angelo bello oltre ogni misura. Vidi nella sua mano una lunga lancia alla cui estremità sembrava esserci una punta di fuoco. Questa parve colpirmi più volte nel cuore, tanto da penetrare dentro di me. II dolore era così reale che gemetti più volte ad alta voce, però era tanto dolce che non potevo desiderare di esserne liberata. Nessuna gioia terrena può dare un simile appagamento. Quando l'angelo estrasse la sua lancia, rimasi con un grande amore per Dio. » (Santa Teresa d'Avila, Autobiografia, XXIX, 13). Pausa da Eataly in Piazza della Repubblica, e poi si riparte per casa. Devo dire che in questo Eataly mi sono trovato meglio, meno affollato, e panini e piadine davvero di qualità.
Giardini el Quirinale

Giardini del Quirinale

Estasi di Santa Teresa

Giardini del Quirinale

Tutto ghiotto Mercato Gianicolense

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