mercoledì 30 marzo 2016

Napoli Street food

Dopo venti anni di amicizia, mi decido ad andare a trovare Angelo (uno dei miei pochi compagni di viaggio in quanto in genere viaggio solo) a Napoli. Lui è nato ed ha vissuto là per 30 anni circa, dopo di che si è trasferito a Porto Recanati, dove ci siamo conosciuti. Ora le nostre vicende lavorative l'hanno riportato indietro, facendone una guida perfetta per la Napoli che voglio vedere o meglio, assaggiare! Infatti, per anni ho ascoltato ingolosito i suoi racconti sulle varie ghiottonerie Partenopee e finalmente ho l'occasione di provarle. Arrivo col bus alle 14.45, lascio i bagagli all'hotel Una a due passi dalla stazione Garibaldi, e partiamo in direzione Michele, una delle pizzerie storiche di Napoli: solo due tipi di pizza Margherita o Marinara e un'ora almeno di fila fuori dal locale. Danno i numeri, noi siamo il 102 e stavano chiamando il 28. Per fortuna scopriamo che se la pizza la prendi da asporto, tagli i tempi di attesa. Così circa 20 minuti dopo siamo per strada a mangiare la nostra pizza.
Marinara

Marco Angelo e le pizze




Finito con Michele, Angelo ci porta a prendere un caffè con crema di anice in un bar tristemente famoso per essersi ribellato al pagamento del pizzo: Bar Seccia
Bar Seccia

Cominciamo a far programmi per la cena, quando scopriamo di essere invitati a casa di Angelo, quella è un tipo di offerta che non si può rifiutare: il Ragù della mamma con le polpette per secondo!
Prima ci concediamo una merenda a base di Babbà da Scaturchio Scaturhio Armando però, infatti ce ne sono due, sono pure parenti, ma pare non vadano proprio d'amore e d'accordo.
Babbà

Il mattino del secondo giorno comincia subito con le sfogliatelle di Attanasio una delizia, ma non è un bar dove ti puoi sedere, prendi la tua sfogliatella bollente e te la mangi passeggiando tra i vicoli vicini alla stazione.
Sfogliatelle

Attanasio

Ora a questo punto comincerà la ricerca del famoso brodo di polpo. Come ho detto all'inizio, Angelo mancava da Napoli da parecchio e quindi, rimane quasi scioccato vedendo che a Porta Capuana non c'era più una sola bancarella che vendesse questa prelibatezza. Chiediamo in giro, chiede ad amici e parenti, ma, pare che in tutta Napoli sia rimasto solo un venditore e che non sia là. In più apre solo dopo le 19, per cui, decidiamo di dedicarci prima allo spuntino: pizza fritta dal Presidente e poi al pranzo a base di muso e piede di porco comprato alla Tripperia nei quartieri Spagnoli.
Tripperia

Piede e muso di porco
Verso le 19, sotto la pioggia, ricominciamo la ricerca del brodo di polpo. In effetti, troveremo questo unico chioschetto a via Foria. Pioveva a dirotto, quindi eravamo gli unici clienti: il tizio prende una tazza, la sciacqua in un secchio d'acqua, dove avrebbe sciacquato poi anche le tazze sporche. Essendo noi i primi clienti, l'acqua nel secchio aveva ancora un aspetto decente. Dal pentolone che era sul fuoco prende del brodo e poi, taglia qualche pezzo di polpo, lo aggiunge al brodo, strizzata di limone ed ecco finalmente il nostro aperitivo. Non tollerando il pepe, non bevo tutto il brodo, dove la spezia abbondava. Ad ogni modo il tutto era davvero gustoso, specie sotto la pioggia, ti passava il freddo, il raffreddore, il mal di gola, avevi pure un'erezione, insomma un tocca sano.




brodo di polpo

A cena decidiamo di provare un locale specializzato in Baccalà, non è il mio piatto preferito, ma devo dire che qua lo cucinano in un sacco di modi alternativi e gustosi, parlo della Baccalaria.
pasta patate e baccalà

tempura di baccalà

parmigiana di baccalà

 Al mattino colazione di nuovo da Attanasio e poi ci prepariamo al pranzo da Starità. Qua prendiamo la pizza montanara che viene prima leggermente fritta, poi farcita ed infornata, una leccornia, ancora me la sogno.
Pizza Montanara
Stanchi di girare, per l'ultima cena decidiamo di prendere del fritto misto dal presidente e mangiarlo a casa di Angelo: ritto misto abbondante per tre persone che, come avrete capito, sono buone forchette: 8,40€. Se solo il fegato lo permettesse, converrebbe basare la dieta sul fritto del presidente. La mattina dopo con una lacrima sul viso ed una sfogliatella in mano, riprendiamo il bus e torniamo a casa.
Naturalmente nei nostri tre giorni non abbiamo solo mangiato, ma siamo anche andati alla scoperta di un po' di posti non troppo visitati tipo: il chiostro di Santa Chiara, le tombe di Leopardi e Virgilio e il cimitero delle Fontanelle, portare qua uno scaramantico come Angelo, è stata la vera impresa, altro che trovare il brodo di polpo.
Cimitero delle Fontanelle

Cimitero delle Fontanelle

Tomba di Leopardi

Chiostro di Santa Chiara


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